martedì 31 ottobre 2017

"LA MISURA DELLA FELICITA' " di Gabrielle Zevin















p.p:      313
ed:       Nord
prezzo: 16,00



"Nessun uomo è un isola,ogni libro è un mondo"



TRAMA:

Dalla tragica morte della moglie, A.J.Fikry è diventato un uomo scontroso e irascibile, insofferente verso gli abitanti della piccola isola dove vive e stufo del suo lavoro di libraio. Disprezza i libri che vende (mentre quelli che non vende gli ricordano quanto il mondo stia cambiando in peggio) e ne ha fin sopra i capelli dei pochi clienti che gli sono rimasti, capaci solo di lamentarsi  e di suggerirgli di "abbassare i prezzi". Una sera, però, tutto cambia: rientrando in libreria, A.J. trova una bambina che gironzola nel reparto dedicato all'infanzia; ha in mano un biglietto, scritto dalla madre: "Questa è Maya. Ha due anni. E' molto intelligente ed è eccezionalmente loquace per la sua età. Voglio che diventi una lettrice e che cresca in mezzo ai libri. Io non posso più occuparmi di lei. Sono disperata." Seppur riluttante (e spiazzando tutti i suoi conoscenti), A.J. decide di adottarla, lasciando così che quella bambina gli sconvolga l'esistenza. Perché Maya è animata da un'insaziabile curiosità e da un'attrazione istintiva per i libri - per il loro odore, per le copertine vivaci, per quell'affascinante mosaico di parole che riempie le pagine- e, grazie a lei, A.J. non solo scoprirà la gioia di essere padre, ma riassaporerà anche il piacere di essere un libraio, trovando infine il coraggio di aprirsi a un nuovo, inatteso amore...




"Che differenza c'è tra un libro e l'altro? 
Sono diversi ...Perché bisogna leggerne molti,
bisogna crederci,
 bisogna accettare che ti deludano, 
perché qualcuno, di tanto in tanto, 
ti possa entusiasmare."


COMMENTO PERSONALE:

Un romanzo leggero, piacevole ideale da leggere sotto l'ombrellone, ma con molti spunti letterari.
La storia si svolge quasi unicamente all'interno di questa meravigliosa libreria, dove sicuramente, dico la verità, non mi dispiacerebbe lavorare.
In pochissimo tempo la vita si A.J. ,il protagonista, viene totalmente scombussolata dall'arrivo di Maya, e dal furto del Tamerlane, un prezioso e rarissimo volume di Edgar Allan Poe.
La libreria è il cuore del romanzo, qui passano le vite di una manciata di personaggi che fanno parte di questa storia. Tra queste mura A.J. impara a fare il padre, a mettere da parte il suo egoismo e dolore per il bene di Maya.
La storia è carina, tenera e scorre abbastanza velocemente.
Il libro si chiude in circolo, mi ha dato così modo di fare una riflessione: che la vita dà, scorre, toglie e prosegue. Le cose belle crescono si evolvono, ma soprattutto rimangono, seppur in forme diverse dal loro punto di origine.



" Se si parla di politica, di Dio o dell'amore,
la gente mente e lo fa' pure in modo noioso.
Tutto quello che ti serve sapere su una persona lo capisci
dalla sua risposta alla domanda: 
Qual è il tuo libro preferito?".


Voto: 4 su 5

martedì 24 ottobre 2017

"CLEOPATRA VA IN PRIGIONE" di Claudia Durastanti






















p.p.      129
ed:       Minimun Fax
prezzo: 15,00


TRAMA:

Ogni giovedì Caterina va a trovare Aurelio, il suo ragazzo, nel carcere di Rebibbia. Sono entrambi figli dell'estrema periferia romana, e in passato hanno provato a costruire un sogno insieme: gestire un night club. Ma le cose sono andate diversamente dai loro progetti e Caterina, ex ballerina di danza classica, si è ritrovata a lavorare come spogliarellista proprio nel locale di Aurelio. Adesso lui è in prigione, ed è convinto che lo abbiano incastrato. Come reagirebbe se sapesse che, una volta uscita di lì, la sua ragazza si infila tra le lenzuola del poliziotto che lo ha arrestato? Un romanzo duro, pieno di colpi di scena, ambientato in una Roma molto più vasta e sconosciuta di ciò che si potrebbe immaginare. Claudia Durastanti scatta una fotografia vivida e accorata della periferia urbana, il vero luogo dove in questi anni nascono le storie, e soprattutto racconta chi, nonostante le delusioni e i sogni infranti, continua a vivere e ad amare.




Caterina vive in
 "una fossa di mattoni e sabbie mobili fortificata dall'abitudine
 e dal futuro che non arriva."


COMMENTO PERSONALE:


Rebibbia ha "l'odore del ferro scrostato dei cancelli e del dopobarba dei funzionari seduti sotto i calendari con i pastori tedeschi".
Caterina ogni giovedì dalle due alle tre del pomeriggio, va' a trovare il suo ragazzo finito in prigione  perché coinvolto in un'indagine volta a stanare giri di droga e prostituzione in alcuni quartieri della capitale. Il night club gestito da Aurelio e dal suo socio chiude i battenti e lei lì faceva la ballerina, poi la spogliarellista e infine la truccatrice, così perde tutto lavoro e compagno.
Caterina vive con la madre in un appartamento alla periferia est di Roma.
Delle indagini, sulle presunte attività illecite di Aurelio se ne occupa un poliziotto che inizia una relazione clandestina con Caterina provocando così in lei inquietudine e sofferenza. Il nuovo lavoro in un hotel non le piace proprio e pensa con rimpianto ai vecchi tempi quando poteva ballare, anche se in un attacco d'ira di Aurelio le frattura l'anca e così finisce la sua carriera.
Caterina e la sua ingenuità il suo modo quasi trasognate di guardare la vita e la sua malinconia verso il passato non la fanno però sembrare una perdente, lei che impara a difendersi e continua a sperare.


Voto: 3,5 su 5

martedì 17 ottobre 2017

"LA MOGLIE IMPERFETTA" di B.A.Paris














p.p.       400
ed:        Nord
prezzo: 16,50




TRAMA:


A chiunque ogni tanto capita di non ricordare dove siano le chiavi di casa o dove ha parcheggiato la macchina, o magari di dimenticare un appuntamento con un'amica.
Chiunque non farebbe caso a simili sciocchezze. Per Cass Anderson, invece, è diverso. Ogni minimo deragliamento della memoria potrebbe essere sintomo preciso: demenza precoce, la malattia che ha colpito la madre diversi anni prima. Ecco perché, adesso, Cass sta vivendo un incubo. Una sera di pioggia, tornando a casa, ha superato un'auto ferma sul ciglio della strada. All'interno c'era una donna, ma lei non si è fermata ad aiutarla. Poi la mattina seguente ha scoperto dai telegiornali che quella donna è stata assassinata. Esattamente dove lei l'aveva incrociata. E, subito, ai sensi di colpa si aggiunge l'angoscia di aver visto qualcosa che non avrebbe dovuto vedere. Come spiegare le telefonate mute che ha cominciato a ricevere proprio quella mattina, se non come una velata minaccia? 
E perché quando è in casa ha così spesso la sensazione di essere osservata? Cass è terrorizzata perché non ricorda nessun dettaglio significativo riguardo a quella sera. Purtroppo, però, da qualche giorno non si ricorda nemmeno come funziona la lavatrice, se ha preso o no le sua pillole, se non dei coltelli in cucina avesse una strana macchia sulla lama, come di sangue... L'unico che potrebbe aiutarla a non impazzire e a capire cosa stia succedendo è suo marito, Matthew, che però la appare ogni giorno più distante e distaccato, quasi fosse il primo a essere certo che non ci sia niente da fare, che la malattia sta prendendo il sopravvento. E anche Cass se ne sta convincendo. Un pomeriggio, però, proprio nel garage di casa fa una scoperta che cambia tutto...



COMMENTO PERSONALE:


Circa un anno fa' ho avuto modo di leggere l'altro romanzo di B.A.Paris vi lascio qui il link della recensione di:"La coppia perfetta" (http://elenapassionelibri.blogspot.it/2016/09/la-coppia-perfetta-di-ba-paris.html)
un esordio col botto romanzo bello ed avvincente e che dire di questo??
Bellissimo, mi sono trovata, come per altro, nell'altro romanzo, completamente assorbita da Cass, la protagonista, e il suo dramma.
L'ansia cresce pagina dopo pagina, lei che non si fiderà più di nessuno, che deve combattere con il pregiudizio degli altri che la considerano visionaria ed esaurita.
Della trama come nel precedente non vi svelo nulla, questo romanzo più thriller psicologico rispetto all'altro, ma ve ne consiglio assolutamente la lettura di entrambi, ne vale la pena.
Unica pecca (e non sono l'unica a pensarla così), il titolo e la copertina poco originali un po'  di fantasia in più non avrebbe guastato, anzi...


Voto: 5 su 5















martedì 10 ottobre 2017

"LE MIE AMICHE SONO STREGHE" di Silvia Bencivelli














p.p.      178
ed.     Einaudi
prezzo: 17,00


TRAMA:

Alice ha quasi quarant'anni, non beve caffè, ha paura dei gabbiani, cura la gastrite con le banane, e sul mondo si concede di avere più domande che risposte. Capire le cose difficili è la passione, e dopo che le ha capite ha il dono di saperle spiegare agli altri. Tecnicamente è un medico, in realtà fa la giornalista scientifica, è rigorosa fino all'impossibile, adora gli aperitivi e ha le stesse amiche dalle elementari. Amiche che la considerano una clamorosa rompiscatole. Perché Alice ultimamente le ascolta parlare e non le riconosce più. Erano lucide e ragionevoli, adesso credono alle pozioni miracolose, alle terapie alternative, ai magici benefici del cetriolo e agli spaventosi malefici di generiche multinazionali del male. Ma forse sono i suoi occhi testardi a voler negare il potere inesauribile dell'irrazionalità. Alice detesta le cose semplici, soprattutto se sono anche sbagliate. Fa la giornalista scientifica, perciò il mondo è abituata a interrogarlo e poi a raccontarlo. Anche alle sue amiche, che intrattiene per ore con le sue storie bislacche di scienziati. D'un tratto tutte le sue amiche sono diventate tutte streghe. Cioè, sono ancora le stesse di sempre, eppure sono diventate incomprensibili. Credono alle pozioni magiche, ai piani astrali, ai complotti, ai rimedi della medicina non ufficiale. Valeria, per esempio, spera di far girare il feto podalico che ha in grembo facendo le capriole in acqua. Vuole evitare il cesareo a tutti i costi perché ha letto su internet che non è il modo migliore per iniziare il rapporto con il figlio. E dire che la nonna di Alice, ai suoi tempi, un parto podalico se l'è fatto per via naturale aiutata solo da una bottiglia di brandy, e a distanza di settant'anni non è affatto certa che sia stato un bel modo di iniziare alcunché. E poi c'è Lucia, fissata con l'alimentazione sana e i prodotti bio. E Arianna, medico anestesista, che si scopre fautrice dell'omeopatia. E ancora quella che non vuole vaccinare i figli, quella che segue l'ultima dieta del momento, quella che legge il futuro negli oroscopi. Alice si arrabbia, cerca di farle ragionare, e a volte pontifica, perché sembra incapace di vedere anche lei una semplice realtà, cioè che le emozioni possono tradire. Un romanzo d'esordio brillante e originale sulle nostre superstizioni ma soprattutto sulle nostre fragilità, che ha il coraggio di affrontare ironicamente temi molto dibattuti conquistandoci con la voce irresistibile della sua autrice.




"Detesto chi si accontenta. 
Detesto chi pretende che mi accontenti anch'io.
E mi arrabbio quando mi accorgo che io stessa a volte mi accontento."


COMMENTO PERSONALE:


Da dove inizio... Alice o la ami o la odi, e all'inizio può effettivamente dare un po' sui nervi, con il dito sempre alzato  sulle amiche e alle loro teorie, che fatica sempre di più a capire.
Queste amiche d'infanzia, che sanno remare contro con l'affanno della ricerca forzata di prodotti bio e a chilometri zero (tutto ciò che è "biologico" è "buono", "sano", "giusto"..) sono quelle che credono "alle pozioni magiche e ai massaggi miracolosi", sono contro la modernità per partito preso, contro i farmaci che ti uccidono e che arricchiscono le grandi case farmaceutiche.
L'autrice è molto brava e sa con grande ironia trattare questi argomenti così seri, controversi e spinosi come vaccini e omeopatia che stanno scatenando negli ultimi tempi feroci dibattiti. Valeria, Arianna e Lucia, ma compresa anche Alice, sono personaggi specchio dei tempi che viviamo.

Questo romanzo o meglio saggio, intrattiene e fa pensare.
Lungi da me tirare conclusioni su questi argomenti scottanti, (io che faccio uso e abuso di farmaci ) molte volte si è spinti dalla buona fede specie se di mezzo c'è la propria salute o quella di un nostro famigliare e in casi come questi a volte si è disposti anche a diventare un po' streghe.



Voto: 3,5 su 5