lunedì 12 settembre 2016

"QUANDO ERAVAMO GRANDI" di Anne Tyler














p.p. 275 
ed: TEA
prezzo: 7,65



TRAMA:

Rebecca ha cinquantatré anni quando, per la prima volta, tira le somme della sua vita e scopre di aver vissuto un'esistenza che forse non avrebbe voluto.
Si è sposata appena ventenne, ha lasciato college e fidanzato per un uomo più grande di lei e già padre di tre bambine. Dopo poco è rimasta vedova e si è ritrovata nel ruolo di capofamiglia: ha allevato tre figliastre e una figlia, ha provveduto alla suocera e a un vecchio zio e ha mandato avanti l'attività di famiglia affittando la loro grande casa per ricevimenti e feste di nozze. Tutto questo l'ha resa una donna molto diversa dalla ragazza che era. E come sarebbe ora la sua vita se avesse fatto scelte differenti? Se non avesse lasciato gli studi? Se invece di Joe avesse sposato Will? Che donna sarebbe, adesso, Rebecca? 







"C'era una volta una donna che scoprì di essere diventata la persona sbagliata...
Molte persone della sua età avrebbero detto che era troppo
tardi per cambiare. 
Quel che è fatto è fatto, avrebbero detto.
Inutile cercare di cambiare le cose, a questo punto.
Anche Rebecca ci pensava. 
Solo che lei non lo diceva."



COMMENTO PERSONALE:

Dopo ever letto "Una spola di filo blu" ho voluto recuperare un'altro romanzo di Anne Tyler e devo riconfermare, che è una finissima narratrice di gente comune e di cose comuni, descrive con cura tutti i dettagli della vita quotidiana dei protagonisti con grande eleganza. Anche se all'inizio ho fatto un po' fatica e devo ammettere sono andata un pochino a rilento.
Rebecca immagina la vita che avrebbe potuto vivere se non avesse vissuto la sua, se non avesse sposato l'uomo che l'ha lasciata precocemente vedova, se avesse continuato gli studi e invece...si ritrova poco più che cinquant'enne a organizzare feste per tutte le occasioni, in questa grande casa un po' cadente, lei che ama gli abiti hippy ed è circondata da una baraonda di familiari un po' sopra le righe, composta da figliastre, nipoti, una figlia, dei generi e altre figure strambe che gravitano intorno a questa famiglia.
Rebecca prova a ricontattare e di conseguenza a rivedere Will, il fidanzato di un tempo per capire se a distanza di trent'anni qualcosa fosse rimasto, e se "quello che poteva essere e non è stato"...
Poi si rende conto che le cose sono quelle che sono, cioè alle volte, niente di speciale, la vita fatta di momenti, di istanti, che vanno lasciati scorrere e andare, di accontentarsi, di gioire per quello che abbiamo.
Sicuramente di Anne Tyler leggerò altro, mi incuriosisce molto il romanzo vincitore del premio Pulitzer  "Turista per caso", un altro libro da inserire nella mia lunghissima "wish list" libresca.




Voto 4,5 su 5

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